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Agriturismo Colle Igino
Contrada Igino, sn
75100 Matera
Basilicata - Italy
 
Coordinate GPS
40°39'08.30 N
16°31'44.75 E
 
Mappa
 
Tel. +39 339 8658078
Fax +39 0835 307137
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agriturismo-matera.it
Cosa visitare a Matera 25/04/2024
 
I luoghi da non perdere nella visita alla Città di Matera sono i Sassi, il Parco della Murgia Materana, il Centro Storico. Ognuno di questi luoghi si fonde con gli altri offrendo un affascinante itinerario volto a scoprire l’evoluzione storica della Città.
 
Centro Storico di Matera
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L’attuale centro storico di Matera è situato su un pianoro che delimita in alto i Sassi di Matera.
Nel centro storico di Matera si trovano diverse piazze lungo un asse chiamato asse settecentesco perchè prese la sua fisionomia a partire dalla fine del 1600. Nel centro di Matera si susseguono una serie di importanti palazzi e chiese che hanno avuto un particolare rilievo nel corso della storia cittadina.

Anche qui la città mostra i suoi diversi livelli stratificati nel tempo. Infatti nella piazza centrale Piazza Vittorio Veneto e in Piazza San Francesco è possibile visitare il livello originario dei luoghi, oggi chiamati ipogei, che si trovano immediatamente sotto le piazze. Gli ipogei si articolano in continuità formando una vera e propria città sommersa. Qui si trovano delle strutture eccezionali come la grande cisterna denominata Palombaro Lungo con pareti alte 15 metri e fino a poco tempo fa navigabile.

In Piazza Vittorio Veneto domina il grande Palazzo dell’Annunziata, ex convento attuale sede della Biblioteca Provinciale.
Di fronte il grande palazzo della Prefettura, la Chiesa di San Domenico, la Chiesa dei Cavalieri di Malta.
in mezzo 4 grandi aperture delimitano gli ipogei dove sono presenti anche la grande cisterna del Palombaro Lungo, e la Chiesa rupestre del S. Spirito risalente al X secolo.

A poca distanza un altro ex convento quello di S. Lucia alla fontana che divide l’omonima chiesa settecentesca a destra e la fontana Ferdinandea a sinistra.

Proseguendo si arriva fino a piazza S. Francesco d’Assisi dove si trova imponente l’omonima chiesa seicentesca.
Anche qui sono presenti degli ipogei che testimoniano sotto la piazza il livello originario dei luoghi.
A destra della piazza ci si immette in via Ridola, dedicata a Domenico Ridola per i suoi studi e ricerche sul passato archeologico della città. A sinistra invece si trova Piazza del Sedile, sede del Conservatorio, precedentemente Palazzo di Città e sede del Comune di Matera, di qui si susseguono tutti i più importanti palazzi nobiliari che dalla piazza attraverso la stretta via Duomo arrivano a circondare la Cattedrale di Matera.
 
Il comprensorio della Cattedrale e l’asse settecentesco
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Da Piazza del Sedile salendo via Duomo si arriva alla Cattedrale risalente al 1270 affiancata da un maestoso campanile che domina tutto il paesaggio della città. La Cattedrale ha uno stile romanico-pugliese, ma è caratterizzata da particolari ed elementi artistici unici e di grande pregio sia all’interno che all’esterno.

Intorno alla Cattedrale ci sono i palazzi delle famiglie con titoli nobiliari che li abitarono come Palazzo Gattini (Conti Gattini), Palazzo Venusio (Marchesi di Venusio), Palazzo Malvinni Malvezzi (Duchi Malvinni Malvezzi), famiglie che avevano oltre questi enormi palazzi anche grandi possedimenti nei territori della murgia e della campagna materana. Questi palazzi venivano eretti in modo da costituire presidi di difesa della chiesa madre.

Proseguendo a destra da Piazza S. Francesco ci si immette su via Ridola dove si trova subito la Chiesa del Purgatorio. Sul lato destro si trova il Museo Nazionale Domenico Ridola dove sono esposti in gran parte i reperti delle ricerche archeologiche condotte dallo stesso Ridola nel territorio materano.

In fondo alla via si trova Piazzetta Pascoli delimitata da un altro grande palazzo, Palazzo Lanfranchi, ora sede del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata. Sulla sinistra un belvedere con affaccio sul Sasso Caveoso con al centro lo sperone roccioso del Monterrone dove si trovano le Chiese rupestri si S. Maria de Idris e S. Giovanni in Monterrone.
 
Le Chiese rupestri nei Sassi di Matera
Particolarmente interessanti sono le Chiese rupestri che è possibile visitare nei Sassi di Matera che rappresentano luoghi dove è testimoniato concretamente il passaggio evolutivo dell’uomo dalla preistoria al cristianesimo.
Le Chiese rupestri infatti si trovano in luoghi di particolare importanza e con ogni probabilità erano già luoghi di culto nelle civiltà rupestri che hanno preceduto quella cristiana.
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Le Chiese rupestri più importanti e visitabili sono:

Santa Maria de Idris - San Giovanni in Monterrone
La Chiesa di Santa Maria De Idris è situata all’interno dello sperone roccioso del Monterrone che domina il Sasso Caveoso, nelle vicinanze della Chiesa di San Pietro Caveoso e dell’omonima piazza. La posizione è stupenda e offre un panorama unico, sulla città e sulla Gravina.

La chiesa di Santa Maria de Idris risale al XIV secolo e fa parte di un complesso rupestre che comprende anche la più antica cripta, dedicata a San Giovanni in Monterrone. Questa cripta è importante per gli affreschi che
conserva e che vanno dal XII al XVII secolo. Le due chiese sono comunicanti.

Santa Lucia alle Malve
La Chiesa rupestre di Santa Lucia alle Malve si trova nelle vicinanze della precedente S. Maria de Idris nel rione Malve. E’ il primo insediamento monastico femminile dell’ordine benedettino, risalente all’VIII secolo, ed il più importante nella storia di Matera.

Il fronte esterno dell’ex complesso monastico si sviluppa lungo la parete rocciosa con una serie di accessi che immettono in altrettante cavità interne. Gli ambienti della comunità si identificano per la sua presenza, in alto scolpiti a rilievo, dalla simbologia del martirio di Santa Lucia: il calice con i due occhi della Santa. All’interno sono presenti alcuni tra i dipinti murali più belli e importanti del territorio materano.

San Pietro Barisano
Si trova nel Sasso Barisano, in origine detta san Pietro de Veteribus, è la più grande chiese rupestre della città di Matera. Le indagini archeologiche hanno permesso di individuare il primo impianto rupestre, risalente al XII - XIII secolo, al di sotto del pavimento.

Con un primo intervento di ampliamento tra XV e XVI secolo, si approfondì lo scavo della chiesa e si realizzarono le cappelle laterali. Di questi interventi resta solo la parte terminale della cappella situata dietro il secondo altare della navata destra con gli affreschi di santa Caterina d’Alessandria, dell’Annunciazione, di san Canio, sant’Agostino, sant’Eustachio e san Vito.
 
 
 
 
         
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